È iniziata l'operazione di terra israeliana contro Hezbollah in Libano, un'operazione definita “mirata e limitata”. Lo ha annunciato ufficialmente l'esercito israeliano, che parla di “attacchi precisi contro obiettivi militari” dopo l'attacco di ieri pomeriggio a Beirut contro il sobborgo roccaforte dell'organizzazione sciita alla periferia della città.
“In conformità con la decisione del livello politico, poche ore fa, l’IDF ha lanciato raid terrestri limitati, localizzati e selettivi basati su informazioni precise contro obiettivi terroristici e infrastrutture di Hezbollah nel sud del Libano. Questi obiettivi si trovano nei villaggi vicino al confine. e rappresentano una minaccia immediata per le comunità israeliane nel nord di Israele”, si legge nella nota pubblicata dall'esercito israeliano.
L'IDF, si legge ancora, “opera secondo un piano metodico stabilito dallo Stato Maggiore Generale e dal Comando Nord, per il quale i soldati dell'esercito si sono addestrati e preparati negli ultimi mesi. L'aeronautica israeliana e l'artiglieria dell'”IDF stanno sostenendo il terreno forze con attacchi precisi contro obiettivi militari nell'area.”
Queste operazioni, si spiega, “sono state approvate e portate avanti in conformità con la decisione del livello politico. L'operazione 'Frecce del Nord' continuerà sulla base della valutazione della situazione e parallelamente ai combattimenti a Gaza e ad altri scenari”. .
L'IDF “continua ad operare per raggiungere gli obiettivi della guerra e sta facendo tutto il necessario per difendere i cittadini di Israele e riportare i cittadini del nord di Israele alle loro case”, conclude la nota.
L'operazione lanciata nelle ultime ore “è selettiva e limitata nel tempo e nella portata e non mira ad occupare il sud del Libano”, hanno assicurato ad Axios due fonti israeliane.
Via libera dal gabinetto di sicurezza, hanno riferito gli Usa
Ieri pomeriggio il gabinetto di sicurezza israeliano ha dato il via libera alla nuova fase della guerra in Libano, hanno riferito i media locali, sottolineando che si tratta di un'operazione di terra.
Intanto il governo israeliano aveva informato gli Stati Uniti di “alcune operazioni”, anche via terra, nel Paese dei Cedri, come aveva annunciato il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller prima che fosse ufficializzato l'annuncio dell'operazione: “In questo momento ci è stato detto 'Si tratta di operazioni limitate alle infrastrutture di Hezbollah vicino al confine, ma siamo in dialogo continuo con loro.'” Alla domanda su cosa intendessero gli Stati Uniti con “operazione limitata”, il portavoce ha risposto che era la definizione di Israele.
Miller non ha condannato l'attuale escalation da parte del governo israeliano, ma ha detto che gli Stati Uniti hanno discusso “tutti i fattori” coinvolti nella cosiddetta campagna “escalation to deescalation”. “La pressione militare a volte può favorire la diplomazia”, ha affermato Miller. “Naturalmente, la pressione militare può anche portare a calcoli errati. Può avere conseguenze indesiderate. Stiamo discutendo tutti questi fattori con Israele.”
Doppio raid alla periferia di Beirut
Nel frattempo, l'esercito israeliano, dopo aver ordinato ai residenti di tre quartieri alla periferia sud di Beirut di lasciare le loro case per motivi di sicurezza, ha effettuato due raid a Dahieh, il sobborgo roccaforte di Hezbollah, hanno riferito i media libanesi.
Intanto Hezbollah ha fatto sapere di aver aperto il fuoco contro le truppe israeliane che effettuavano “movimenti” al confine con il Libano, hanno riferito i media di Beirut.
Meloni: “Priorità per la sicurezza civile e militare italiana”
“Seguo da vicino la drammatica situazione in Libano in costante contatto con i Ministri della Difesa e degli Esteri. La protezione dei civili resta la priorità, così come garantire l'incolumità dei militari del contingente italiano Unifil presenti nel sud del Libano ', afferma in una nota il premier Giorgia Meloni.
“L'Italia continuerà a lavorare con i suoi alleati per la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano e il ritorno degli sfollati alle loro case. Una de-escalation a livello regionale è urgente e necessaria e anche l'Italia continuerà a fare la sua parte come presidente del G7”, assicura il primo ministro.
“I militari italiani hanno raggiunto le postazioni protette e attualmente si trovano nei bunker in via precauzionale. L'Unifil non è un bersaglio diretto degli attacchi, ma non bisogna dimenticare che l'aumento del livello e dell'intensità degli scontri aggrava la situazione “Ho tenuto informata la Presidenza della Repubblica, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il collega Tajani e terrò informata la Presidenza della Repubblica sui nuovi sviluppi”, ha detto in una nota il ministro della Difesa Guido Crosetto.
Volo GB per evacuare i cittadini britannici
Il governo britannico ha organizzato mercoledì un volo dal Libano per i cittadini britannici che desiderano partire. Il ministro degli Esteri David Lammy ha descritto la situazione in Libano come “instabile” e con “il potenziale di deteriorarsi rapidamente”. “La sicurezza dei cittadini britannici in Libano rimane la nostra massima priorità. Per questo il governo britannico sta organizzando un volo per aiutare chi vuole partire. È fondamentale partire immediatamente perché una nuova evacuazione potrebbe non essere garantita”, ha affermato il capo della diplomazia londinese.
Esplosioni anche in Siria
Intanto nella notte si sono sentite esplosioni anche a Damasco, proprio mentre Israele annunciava l'inizio dell'operazione di terra, riferiscono i media ufficiali siriani, secondo cui sarebbe stato attivato il fuoco antiaereo, intercettando “obiettivi ostili” nella capitale. .
Come riferisce l'agenzia SANA, “i nostri sistemi di difesa aerea hanno intercettato obiettivi ostili nella regione di Damasco”. Già ieri mattina si erano registrate esplosioni nella capitale siriana.
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