30 settembre 2024 | 16:53
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La Procura di Milano, nell'inchiesta che ha portato allo smantellamento degli amministratori di Inter e Milan, ha avviato una “procedura di prevenzione” anche nei confronti di Inter e Milan, club non indagati, che devono dimostrare di non avere legami con l'assoggettamento alla mondo ultra. In caso contrario, potrà essere emessa un'ordinanza di amministrazione controllata dinanzi alla Sezione Misure Preventive del Tribunale.
Per la prima volta in Italia, la Procura di Milano avvia una “procedura di prevenzione” nei confronti dei due club: i due club dovranno migliorare i propri modelli organizzativi che si sono rivelati sufficienti a respingere ogni illecita pressione delle curve. Modelli che hanno consentito alle due società sportive di non partecipare all'inchiesta che ha portato a 19 arresti tra i due angoli del Meazza.
Per migliorare gli 'anticorpi' è già iniziato un dialogo tra la stessa Procura milanese e le due società che hanno fornito la massima disponibilità, oltre ai documenti richiesti. Il confronto tra avvocati e Procura proseguirà nei prossimi mesi, mentre la Procura di Milano ha nominato i propri consulenti che contribuiranno a questa attività di indagine sui sistemi in grado di fermare il business illecito della curva.
Riguardo alle indagini, il Milan “si è messo subito a disposizione degli inquirenti per collaborare con loro e fornire loro tutta la documentazione e le informazioni richieste”, è la posizione del club rossonero, come appreso dall'Adnkronos.
Gli indagati coinvolti nelle indagini sono una quarantina. “Tra loro non risulta alcun dirigente di società sportive”, sottolinea il procuratore Paolo Storari che, insieme alla deputata Alessandra Dolci e al pm Sara Ombra, ha coordinato le indagini. Le aziende devono essere considerate “parti lese”, ha sottolineato più volte il procuratore generale Marcello Viola, che non nega “criticità” nei modelli organizzativi, ma si dice “certo della collaborazione”. Il procuratore Storari, così come il gip Domenico Santoro, parlano di “sottomissione” da parte dei due club di Serie A.
“Osserviamo con assoluta attenzione quanto sta accadendo. E' presto per dare un giudizio sostanziale, ma abbiamo la massima fiducia nell'operato degli inquirenti”, dice Luigi De Siervo, direttore generale della Lega Serie A, a 'La Politica nel Balloon', su Radio Rai Gr Parliament, sul blitz che ha portato all'arresto di alcuni ultras di Inter e Milan. “Prestiamo attenzione anche a quelli che possono essere giudizi sommari nei confronti delle squadre coinvolte. La Lega Calcio ha sempre denunciato il tema del tifo organizzato”, ha aggiunto.