Il Papa in Belgio tra la folla

Il Papa in Belgio tra la folla – Ansa

Tra i tanti modi diversi di “fare” il male, forse il più subdolo e pericoloso è quello di chi è convinto di avere ragione. Come in un brutto film poliziesco, le azioni peggiori vengono solitamente commesse da persone apparentemente buone, così fedeli al loro universo di falsi valori da cadere nel fanatismo delirante, non disposte a servire gli interessi di coloro che teoricamente vorrebbero aiutare. , finendo per danneggiarli. Succede in politica, nella scuola e, purtroppo, anche nella religione. Perché quando la fede non conosce dubbi né domande ma solo risposte intoccabili, il mondo si divide in due, tra chi non sbaglia mai e chi sbaglia sempre. E così, ovviamente, i primi “devono” orientare e cambiare idea ai secondi, anche se questi non lo chiedono affatto e magari stanno bene così come sono, nella loro condizione di apparente disagio. Non c'è dubbio, infatti, che tra i cattolici per i quali il Papa ha espresso tristezza e sofferenza in Belgio, chiedendo perdono, ci fossero uomini e donne convinti di agire come ufficiali e soldati di un virtuoso esercito di liberazione dal peccato. che altrimenti sarebbe difficile perdonare.

Non si tratta degli abusi sui minori commessi dal clero, crimini talmente efferati che non ci sono parole per giustificarli, ma della storia delle adozioni forzate, un limite inaccettabile ma che alcuni, in un particolare momento storico, ritengono apprezzabile, anche per essere applaudito. Oggi sembra assurdo ma in una società che emargina le “madri sole” e le considera “non buone”, il rapimento dei loro figli potrebbe essere considerato da molti falsi “giusti”, un male minore, un danno accettabile. E non parliamo di un millennio fa ma del periodo compreso tra gli anni '50 e '70 del secolo scorso. In Belgio, ha ammesso con dolore il Papa a Bruxelles, parlando alle autorità e alla società civile, «spesso la famiglia e altri attori sociali, compresa la Chiesa, pensavano che per eliminare lo stigma negativo, che allora colpiva le madri sole, fosse necessario È preferibile, per il bene della madre e del bambino, che quest'ultimo venga adottato”. Il fenomeno ha avuto cifre pazzesche, incredibili. Secondo l'inchiesta giornalistica confluita nel podcast Kinderen van de Kerk (“Figli della Chiesa ” ) creata lo scorso dicembre dal quotidiano belga “Het Laatste Nieuws” (“Le ultime notizie”), tra la fine del 1900 circa 30.000 neonati furono separati dalle madri e dati in adozione, quasi sempre letteralmente venduti, spesso con la complicità di religiosi e religiose.

All’epoca una piccola costava tra i 10.000 e i 30.000 franchi, che oggi equivarrebbero tra i 250 e i 750 euro. La tragedia, venuta alla luce già per la prima volta nel 2015, come accennato, è tornata attuale qualche mese fa, spingendo ancora una volta i vescovi a prendere posizione. In particolare, la Conferenza episcopale belga, dopo aver riconosciuto le terribili sofferenze subite dalle madri biologiche e dai bambini adottati con la forza, ha espresso la propria disponibilità a ricercare autonomamente la verità integrale. Si tratta cioè di trovare i custodi degli archivi, per contribuire alla ricerca delle madri e dei bambini che sono stati loro sottratti. Le sottovalutazioni e gli insabbiamenti non possono più essere accettati. Devi capire cosa è successo, senza esitazione. Chiama il bene bene e il male male. Senza confondere il vero giusto con il falso.