Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha convocato giovedì l'ambasciatore russo in Italia in risposta all'inserimento da parte del ministero dell'Interno russo della giornalista Stefania Battistini e dell'operatore RAI Simone Traini nella lista dei ricercati a causa di un servizio del Tg1 della città di Sudzha, occupata a metà agosto dagli ucraini. Tajani ha detto che intende “esprimere la nostra sorpresa per la decisione unica di Mosca”. A seguito di un'indagine dei servizi segreti militari (FSB), le autorità russe hanno accusato Battistini e Traini, insieme ad altri cinque giornalisti internazionali e ucraini, di essere entrati illegalmente nella regione russa di Kursk, dove si trova Sudzha.

La Rai ha affermato che il provvedimento “rappresenta un atto di violazione della libertà di informazione. Il giornalista e l'operatore hanno svolto il loro lavoro di testimoni degli eventi in modo esemplare e obiettivo.” Battistini e Traini sono stati i primi giornalisti internazionali a seguire i soldati ucraini oltre il confine in territorio russo per documentare la presa della città di Sudzha. Sabato 17 agosto il governo russo aveva convocato l'ambasciatrice italiana a Mosca, Cecilia Piccioni, per lamentarsi del servizio di Battistini e Traini, filmato al seguito dell'esercito ucraino, e in quell'occasione aveva già accusato i giornalisti di essere entrati illegalmente in Russia territorio.