24 settembre 2024 | 14:22
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Da uno studio internazionale effettuato su 1.300 pazienti pediatrici, pubblicato su 'eClinical Medicine' (gruppo 'The Lancet') e coordinato dai pediatri della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs-Università Cattolica del Sacro Cuore, emergono nuove evidenze sulle conseguenze del contagio da Sars-CoV -2 nei bambini e nei giovani. In alcuni, “Il Long Covid può durare fino a tre anni con conseguenze sulla vita scolastica e sulle attività abituali. I vaccini sembrano avere un effetto protettivo (ma dipende dal numero di dosi somministrate e dall'età dei pazienti) nel Long Covid, in reinfezioni e complicanze autoimmuni di questa malattia. Eseguito su circa 1.300 pazienti tra 0 e 18 anni, seguiti presso la clinica pediatrica post-Covid Gemelli.
La ricerca si è concentrata sui casi pediatrici di Long Covid comparsi dopo la prima infezione o dopo reinfezioni e sulla loro durata. L'obiettivo del lavoro era “descrivere le caratteristiche del Long Covid nei pazienti pediatrici, valutare la presenza di fattori in grado di predire il rischio di sviluppare Long Covid e valutare il ruolo del vaccino nella prevenzione del Long Covid, il rischio di reinfezioni. la comparsa di malattie autoimmuni.
“In questo lavoro – commenta Danilo Buonsenso, autore corrispondente, docente di Pediatria all’Università Cattolica e direttore sanitario dell’Unità Operativa di Pediatria Complessa della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs – abbiamo documentato l’andamento dell’infezione da Sars-CoV 2 in età pediatrica fino a trentasei mesi successivi alla prima infezione”.
“Sul lungo fronte Covid – prosegue Buonsenso – abbiamo confermato i dati dei nostri studi precedenti, ma abbiamo aggiunto nuove informazioni. Da questa nuova ricerca, infatti, emerge che, sebbene la maggioranza dei pazienti guarisca dal Covid-19, alcuni continuano a presentare sintomi riconducibili al Covid Lungo, fino a 3 anni dopo l’infezione iniziale. Ciò conferma l’importanza delle possibili conseguenze di questo virus nei bambini. Molti di quelli seguiti per 3 anni dopo l’infezione iniziale non hanno potuto riprendere il lavoro. giornate di routine con conseguenze negative sulla capacità di frequentare regolarmente la scuola o di impegnarsi in attività extrascolastiche tradizionali, a causa dei sintomi debilitanti riportati.
Insomma, il Covid può avere conseguenze importanti e durature anche per i più piccoli. Ma il vaccino può proteggere anche dalla fase acuta “successiva” dell’infezione, cioè dal Long Covid e da altre complicanze? «Nel nostro studio – spiega Buonsenso – la vaccinazione ha dimostrato di essere un fattore protettivo contro il Long Covid anche se, come abbiamo evidenziato, questo effetto 'scudo' varia a seconda del numero di dosi ricevute o dell'età del paziente e questo aggiunge ulteriori informazioni e offre spunti di riflessione, rispetto a quanto conosciuto finora.
Un’altra informazione emersa dallo studio è che il rischio di presentare una forma grave di Covid-19, in caso di reinfezione che compaia nei 24-36 mesi successivi al primo contagio, è estremamente basso. “Va detto però – sottolinea il pediatra – che, seppure raro, è possibile sviluppare Long Covid anche dopo reinfezione. Inoltre i bambini affetti da Long Covid hanno un rischio maggiore di presentare infezioni sintomatiche”. Infine, come già evidenziato negli adulti, anche lo studio pubblicato su 'eClinical Medicine' mostra che l'infezione con il virus originario era associata a un aumento del rischio di sviluppare malattie autoimmuni nei mesi successivi all'infezione acuta.