13 settembre 2024 | 16:25
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Per nove giorni, nel settembre 2023, la Terra – impercettibilmente – ha tremato a intervalli di 90 secondi, mettendo in crisi scienziati e ricercatori. Un anno dopo finalmente sappiamo il perché. E la risposta non è rassicurante. La vibrazione è stata causata da un megatsunami che ha scosso il fiordo di Dickson, nel nord-est della Groenlandia, con onde alte fino a 200 metri che si sono riversate da un lato all'altro dell'insenatura, senza trovare sbocco e, quindi, scaricando la loro energia. sulle pareti del fiordo stesso. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista scientifica 'Science', a cui hanno collaborato 68 scienziati provenienti da 40 istituzioni e 15 Paesi (tra cui l'Italia).
Le ricerche hanno fatto luce su questo evento causato dal crollo di una montagna che sovrasta il fiordo, causato a sua volta dallo scioglimento (causato dal riscaldamento globale) del ghiacciaio su cui poggiava l'enorme massa di roccia. Le immagini satellitari scattate subito dopo il crollo della montagna mostrano una nuvola sopra il fiordo, mentre le onde causate dalla caduta di 25 milioni di metri cubi di roccia in acqua continuavano a infrangersi per giorni da un lato all'altro dello stretto fiordo senza trovare una via d'uscita fuori.
Secondo quanto riferito dai ricercatori danesi alla BBC, si tratta di un evento che – a causa dei cambiamenti climatici – sta diventando sempre più frequente, anche se non di questa portata. Il crollo, però, potrebbe aver provocato una strage poiché l'insenatura è spesso frequentata da navi che trasportano turisti nelle zone artiche. A quei tempi, però, nessuna nave si era avventurata nella lunga insenatura nel cuore della Groenlandia. Ma la preoccupazione resta perché, come ha sottolineato Stephen Hicks dell’University College di Londra, “questo evento senza precedenti rappresenta forse la prima volta che un evento di cambiamento climatico ha avuto un impatto sul terreno sotto i nostri piedi in qualsiasi parte del mondo”.