Roma, 13 settembre. (Adnkronos) – Claudio Durigon, il nuovo vicesegretario della Lega, nominato nelle ultime ore dal leader Matteo Salvini, non nasconde la soddisfazione di affiancarlo alla guida del partito. “Innanzitutto – dice in un'intervista all'AdnKronos – voglio ringraziare il segretario e poi tutto il movimento per la fiducia che hanno sempre dimostrato in me”. Nato nel 1971 a Latina e residente a Roma, l'attuale sottosegretario al Lavoro spiega che la promozione nella Lega “è motivo di grande orgoglio e spero di riuscire a rendere orgogliosi tutti i militanti”. Il viaggio di Durigon all'interno della Lega è iniziato molti anni fa, ma quasi da outsider. Ora è il primo manager importante a non provenire dalle ex zone padane. Un viaggio nel tempo, ma che attraversa tutto il Paese, da Roma fino all'inizio di via Bellerio: “La Lega di Matteo Salvini è una Lega nazionale che sa valorizzare e valorizzare tutti i territori del nostro Paese. Dal Nord al Il Sud, ognuno con le sue differenze e particolarità”, sottolinea.

“L’Italia – ricorda – ha potenzialità enormi e relegare il dibattito su crescita e sviluppo ad una sola parte del Paese è ormai riduttivo. Personalmente poi, vengo da una famiglia di immigrati veneti, conosco bene entrambi i mondi e voglio dire it, mi sento italiano, soprattutto.” Durigon arrivò alla Lega 17 anni fa quasi per 'colpa' di Fornero: “Sono entrato nel 2017, convinto da Matteo Salvini che la Lega fosse il partito che più di ogni altro voleva mettere fine alla legge sulle pensioni del ministro Monti” così è nata Quota 100, una legge che rivendico con orgoglio. Adesso siamo in un'altra fase, ma siamo concentrati a completare una grande riforma delle pensioni entro la fine della legislatura”, dice, guardando ancora uno degli obiettivi del Governo. . ., quello della riforma delle pensioni in cui Durigon è sempre stato in prima linea.

Nel partito, però, è sempre stato un uomo molto vicino a Salvini, nella segreteria di capitaneria, che negli anni lo ha voluto come suo emissario – Sicilia, Campania, Lazio – fuori dai confini della valle del Po, ora superato. : “Matteo Salvini – sottolinea – ha rappresentato e rappresenta la prospettiva di un futuro migliore: la difesa delle frontiere, il rafforzamento delle infrastrutture, nonché i risultati ottenuti dal punto di vista della sicurezza”. Durigon difende l'idea di Paese inaugurata dalla Lega salviniana: “La sua idea di Italia prevede crescita collettiva, benessere generale per tutti e non per i soliti noti. Sotto la sua guida siamo diventati una forza nazionale, in modo permanente ai vertici “tra i partiti che giorno dopo giorno contano il maggior numero di amministratori locali e nei territori, il loro metodo di lavorare e governare ci ha reso credibili agli occhi dei cittadini”.

Adesso Durigon entra nella cabina di regia della Lega: “Avrò più responsabilità di partito, è vero, ma non bisogna dimenticare che la politica ha senso solo se il suo obiettivo è governare per migliorare la vita delle persone. Come vedete, il discorso si unisce quello che ho appena detto su un'Italia migliore per tutti Abbiamo intrapreso un processo di riforma del mercato del lavoro che, passo dopo passo, stiamo completando”, dice, rivendicando dati favorevoli al lavoro svolto: “In questi anni. “Abbiamo raggiunto il numero di occupati più alto mai registrato, la disoccupazione è diminuita e, soprattutto, migliora la qualità del lavoro con la crescita dei contratti a tempo indeterminato. Le pensioni continuano a essere al centro dell'attenzione: “Senza dubbio c'è ancora C'è ancora molto da fare.” C'è ancora molto da fare per allinearci agli standard del resto d'Europa, ma ciò che più mi preme è raggiungere l'obiettivo di una riforma pensionistica che permetta a chi lavora di uscire bene dal lavoro e ai giovani di programmare la loro futura pensione.

La Lega è sempre più inclusiva, si è aperta al Sud e ha nuovi personaggi, come il generale Vannacci: “Un partito deve adattarsi alla realtà del mondo, rimanendo fedele ai suoi principi. Sono proprio quei principi che hanno permesso perché si può Le buone pratiche di un amministratore lombardo funzionano anche in Campania? Quindi, è normale che in un partito così grande ci siano sfumature diverse e punti di vista diversi, ma il dibattito interno serve proprio a creare una squadra coesa, capace di farlo. vincere e raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Al termine del discorso non possiamo fare a meno di dare uno sguardo alla Capitale, al governo di Roma. Alla domanda se ci sarà un giorno un sindaco leghista in Campidoglio, Durigon, che vive nella città eterna da 50 anni, non esita: “È un tema di cui è ancora prematuro parlare, lo faremo vederlo insieme agli alleati del centrodestra – dice – ciò che conta è ciò che vogliamo dare ai cittadini, esasperati dalla gestione Gualtieri, affinché la capitale italiana torni ad essere una città vivibile, cosa che purtroppo in questo momento non sta accadendo. Secondo lui nel frattempo si dovrebbero risolvere tre problemi: “Pulizia, sicurezza e funzionamento dei trasporti pubblici. Se si riuscissero a risolvere questi tre vecchi problemi, Roma diventerebbe alla fine una città molto più a misura di cittadino e meno alienante”. Minimizza però il suo impegno diretto nel dopo Gualtieri: “Serve un nome che possa essere credibile per i romani e soprattutto che conosca Roma, a questo punto non conta molto da che partito sarà” .”