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Roma, 13 settembre. (Adnkronos Salute) – La cardiologia e l'elettrofisiologia italiane vivono la loro rivoluzione grazie all'innovazione tecnologica con procedure sempre meno invasive e dispositivi impiantabili sempre più sofisticati, miniaturizzati e connessi. Della portata di questo punto di flessione si è discusso nel corso dell'evento “La cardiologia che batte al ritmo del futuro”, organizzato da Abbott con alcuni tra i principali cardiologi interventisti italiani, durante il quale l'azienda ha annunciato la propria disponibilità in Italia con il supporto del Dott. Aveir*, il primo pacemaker wireless bicamerale al mondo che risponde alle esigenze delle persone con una frequenza cardiaca anormale o più lenta del normale. Si tratta di un'innovazione rivoluzionaria senza precedenti che consente a due pacemaker leadless di comunicare e sincronizzarsi tra loro a ogni battito cardiaco utilizzando la tecnologia di comunicazione impianto-impianto brevettata di Abbott (i2i*). Il sistema amplia le possibilità di trattamento rispetto ai pacemaker wireless monocamerali, che possono trattare solo il 20% dei pazienti.

Il progressivo aumento dell'aspettativa di vita e, con esso, la prevalenza delle malattie croniche – si legge in una nota – hanno favorito un progressivo aumento delle aritmie cardiache. Si stima che circa un terzo della popolazione mondiale potrebbe sviluppare un'aritmia patologica, una delle cause più frequenti di mortalità, di accessi al pronto soccorso e di ricoveri ospedalieri. “La tecnologia dei pacemaker – afferma Marcello Mestriner, Country Manager Cardiac Rhythm Management di Abbott Italia – è rimasta sostanzialmente invariata nel corso degli anni a causa delle notevoli sfide tecnologiche per consentire un’efficace sincronia atrioventricolare tra due pacemaker wireless. Aveir” Dr risponde a un sostanziale bisogno di persone con bradiaritmie risolvendo la sfida tecnologica della stimolazione bicamerale senza piombo grazie al suo rivoluzionario sistema di progettazione.”

Il dispositivo utilizza un nuovo metodo di erogazione della terapia bicamerale, poiché è composto da due pacemaker, uno che stimola il ventricolo destro (Aveir Vr) e un altro che stimola l'atrio destro (Aveir Ar). Ogni dispositivo è circa 10 volte più piccolo di un pacemaker tradizionale, più piccolo di una batteria AAA. Recentemente certificato in Europa (Certificato CE, 3 giugno 2024, Organismo Notificato 0123), le prime installazioni sono già state effettuate in Italia. Come spiega Claudio Tondo, direttore del Dipartimento di Aritmologia del Centro Cardiologico Monzino Irccs di Milano e professore associato presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche dell'Università degli Studi di Milano, “la disponibilità in Italia del primo sistema wireless dual- pacemaker da camera al mondo, che 2 anni fa siamo stati i primi a validare nel nostro Paese partecipando allo studio clinico internazionale, amplierà le possibilità di trattamento dei disturbi del ritmo cardiaco e quindi il numero di pazienti che potranno beneficiarne pacemaker wireless, una delle più grandi innovazioni apportate al mondo dei pacemaker negli ultimi 10 anni.

L'intervento con Aveir Dr non comporta cicatrici e nemmeno la creazione di una tasca visibile a livello del torace, con una notevole riduzione per il paziente dei tempi di recupero dall'intervento di impianto e dei rischi legati ai cavi e alla tasca. “Con questa innovazione tecnologica – osserva Antonio Curnis, responsabile del Laboratorio di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione degli Spedali Civili di Brescia – il sistema pacemaker leadless è in grado di stimolare elettricamente l'intero cuore, come i sistemi tradizionali, ma con molti vantaggi aggiuntivi per i pazienti. . “Non è mai stato fatto prima con i pacemaker wireless. “Sono convinto che la tecnologia leadless abbia il potenziale per sostituire gradualmente gli impianti tradizionali.”

Ogni anno nel mondo vengono posizionati circa 1.250.000 impianti di pacemaker. In Italia vengono eseguiti ogni anno più di 50.000 impianti di pacemaker, una media di 137 al giorno, con una crescita di oltre il 30% negli ultimi 15 anni. “I cardiologi ospedalieri sono chiamati ad affrontare molteplici sfide, tra cui le aritmie che sono in rapida crescita in tutto il mondo – sottolinea Stefano Guarracini, primario di Cardiologia ed Emodinamica della Clinica Pierangeli di Pescara – I grandi vantaggi di questa tecnologia derivano dalle dimensioni miniaturizzate e” L'assenza di fili, che permette di inserire le due piccole capsule direttamente nella cavità cardiaca con una procedura meno invasiva rispetto alla chirurgia tradizionale, non limita i movimenti del paziente.”

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